venerdì 6 gennaio 2012

Altheo "Fotografia del XX secolo": Irving Penn.

Altheo "Fotografia del XX secolo": Irving Penn.




Dopo aver studiato design da Alexey Brodovitch, Inving Penn come grafico alla Philadelphia Museum School of Indrustrial Art.
Nel 1938, si trasferisce a New York dove si dedica alla libera professione.
Nel 1943, realizza per la sua prima copertina di Vogue una natura morta. Da allora le sue fotografie vengono pubblicate regolarmente su Vogue e su altre riviste.
A partire dal 1951 lavora per clienti privati di tutto il mondo. Come Richard Avedon, anche Penn diventa famoso anzitutto come fotografo di moda, ma diversamente dal suo grande rivale, Penn non si interessa alla fotografia fuori dallo studio o addirittura per la strada e nei caffè.
Rimane fedele per tutta la sua vita alla fotografia in studio e persino a determinate condizioni di luce, per cui i conoscitori delle sue opere sono in grado di distinguere immediatamente le fotografie scattate a Parigi da quelle di New York.
Malgrado queste differenze interpretative fondamentali, anche Penn pone l'interesse per l'uomo al centro della sua opera.
Nelle fotografie di moda concede sempre grande spazio alle personalità delle modelle, per cui talvolta le fotografie si avvicinano molto al ritratto.
Le sue serie, per esempio l'incarico del 1949 di realizzare per "Vogue" cinque fotografie sulla moda della prima metà del XX secolo, sembrano fatte su misura per esaltare la personalità della modella.




La fotografia che illustra gli anni '50, l'indolenza della posa e gli abiti fanno quasi dimenticare che ci si trova di fronte a un servizio di moda, se non fosse per  le tonalità leggere ma ricorrenti dello sfondo.
L'importanza e il significato che Penn attribuisce allo sfondo sono confermate dal fatto che egli ne fa uso in tutte le sue immagini, comprese le serie di piccoli imprenditori e artigiani inglesi e francesi, le fotografie di gente realizzate in Marocco, nel Benin o nella Nuova Guinea.
per Penn lo sfondo è la scena su cui lascia agire i suoi personaggi.
Sia che si tratti di moda o di ritratti, separa sempre le persone dal loro contesto sociale per isolarle e poter attirare maggiormente l'attenzione sulle loro caratteristiche individuali.
In effetti, da un lato lo sfondo sempre uguale pone in risalto l'individuo, lo fa emergere dall'anonimato; dall altro da risalto all'abbigliamento.




Per Penn qualsiasi abito diventa moda non appena si presenta sulla sua scena specifica.
Sotto il profilo storico-culturale, questa idea è del tutto giustificabile, anche se nei secoli precedenti lo stile dell'abbigliamento mutava con maggior lentezza rispetto a oggi.
Nella serie degli artigiani, dei piccoli impiegati e degli operai che riprende in Inghilterra e Francia, Penn prepara le diverse uniformi e le tenute di lavoro dai loro scopi pratici e le presenta come fenomeno di moda.
Uguale scopo si propone con i ritratti degli indigeni della Nuova Guinea, il cui abbigliamento tribale si trasforma in moda grazie alle sue fotografie.
L'osservatore acquista persino conoscienza delle cicatrici sulla pelle della ragazze del Benin.
Queste immagini evidenziano al tempo stesso anche il carattere di ritratto: il fotografo percepisce e coglie i soggetti nella loro individualità.











Penn ha pubblicato una serie di libri che ha ricevuto viva attenzione da parte del pubblico.
Grande è stato lo scalpore suscitato nell'ambiente della fotografia europea soprattutto da Moments Preserved e Worlds in a Small room.
Questo successo è stato confermato nella successiva pubblicazione retrospettiva che Penn realizza in collaborazione con John Szarkowski nel 1984, in cui i temi vengono sviluppati secondo una sequenza cromatica.
Con gli anni Penn comincia a considerare la fotografia su commissione alla stregua della sua ricerca fotografica personale.




Le sue fotografie sono l'espressione di una concezione del mondo, di un interesse per il mezzo fotografico che racchiude la possibilità di avvicinarsi in modo del tutto particolare al suo prossimo e all'ambiente in cui vive, per interpretarlo secondo una visione che non può essere confusa con nessun altra.





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