venerdì 6 gennaio 2012

Altheo "Storie di Moda": Mary Quant.

Altheo "Storie di Moda": Mary Quant.
Stilista.




Mary Quant è stata la più celebre e influente stilista a emergere dalla cultura pop britannica degli anni sessanta.
Rese immensamente popolare la minigonna, e inventò di sana pianta quel look da "dolly-bird", da bambolina, che fu l'arma di ogni ragazza libera, spiritosa e moderna.
Assieme al socio marito imprenditore Alexander Plunkett-Greene, in quegli anni la Quant  non solo disegnò un immenso numero di modelli, ma creò anche un negozio di grande successo, Bazar; prototipo di tutte le boutique di moda giovane che fecero di Londra, in quel decennio, il centro della moda.
Mary Quant aprì il suo primo punto vendita sulla King's Road, nel cuore di Chelsea, e successivamente ne inaugurò un secondo, gli interni del quale furono disegnati da Terence Coran, nella zona di Knightsbridge.
Fin dall'inizio, essi presentarono una nuova immagine della moda, rivolta a consumatori più giovani e indipendenti di quelli a cui i negozi generalmente si rivolgevano.
La generazione precedente, infatti, adorava l' haute couture francese, preferendo uno stile più maturo e soffisticato.




Mary Quant, al contrario, pensò a rendere lo shopping un divertimento, e cominciò a tenere aperto i suoi negozi fino a tarda notte in modo da permettere a tutti di fare acquisti anche la sera.
Come logo usò una margherita nera, motivo semplice e in sintonia con l'allora popolarissimo stile Optical.
Presto, esso viene applicato a una vasta gamma di prodotti, dagli abiti agli accessori, fino ai cosmetici prodotti ancora oggi.
Ma il suo contributo più durevole alla cultura degli anni sessanta fu la minigonna.
Portata con collant colorati, accessorio indispensabile coll'accorciarsi delle gonne, essa creò un look completamente nuovo, che si adattava perfettamente all'immagine della donna, poco più che adolescente, alta, filiforme, con poco seno, che in quegli anni dominava le riviste di moda.
Molti dei primi abiti di Mary Quant, infatti, sembravano prodotti per bambini; essi includevano tutine, scamiciati e un completo da pioggia che la stilista, ispirandosi al nome di un eroe dei fumetti, battezzò Christopher Robin, mentre un abitino a spinapesce fu chiamato scherzosamente Bank of England.
Essenzialmente le creazioni di Mary Quant erano pensate per consentire alle ragazzine di travestirsi, e di assumere, fintantochè questo divertiva, una nuova identità. Le pose delle sue modelle erano giocose ed energetiche, con un gran uso di salti di gioia.





Tuttavia, nonostante l'immagine adolescenziale, i suoi vestiti erano piuttosto costosi, e si rivolgevano ad una clientela giovane ma abbiente, a differenza di Biba, il negozio di Barbara Hulanicki, che si rivolgeva a un più largo pubblico.
Il grande contributo di Mary Quant alla moda femminile fu l'eliminazione di una serie di abiti scomodi e corsetti attillati che avevano imperversato a lungo nel costume inglese, mentre i suoi modelli comodi e divertenti, in perfetta sintonia con le acconciature geometriche di Vidal Sesson e con il pesante make-up del periodo, eliminavano le costrizioni e le formalità.
Fu un look che negli anni sessanta l'Inghilterra esportò a livello internazionale, e che fece entrare Londra nella ristretta lista delle capitali della moda.
Fu inoltre un look che Mary Quant stesso adottò, dimostrando che, come era accaduto in precedenza a William Morris e a Terence Conran, i suoi modelli furono innanzi tutto la risposta alla mancanza, sul mercato, dei prodotti che la stilista cercava per sè.




Il successo dei negozi Bazaar fu tale che presto l'attività si espanse e, attraverso le creazioni del Ginger Group, la stilista iniziò a distribuire i suoi prodotti a livello internazionale.
Il suo impero si espanse attraverso tutti gli anni sessanta e la sua successiva e fortunata entrata nel campo cosmetici non ha fatto che consolidare la sua fama.
Il Giappone, in particolare, ha risposto con entusiasmo alle sue proposte, tanto che oggi una grande catena di negozi distribuisce i suoi prodotti in numerose città del Sol Levante.





Altheo "storie di moda": Edward Steichen, fotografo.